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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VI, 2
 
originale
 
2. Haec eam sollicite seduloque curantem Ceres alma deprehendit et longum exclamat protinus: "Ain, Psyche miseranda? Totum per orbem Venus anxia disquisitione tuum vestigium furens animi requirit teque ad extremum supplicium expetit et totis numinis sui viribus ultionem flagitat: tu vero rerum mearum tutelam nunc geris et aliud quicquam cogitas nisi de tua salute?" Tunc Psyche pedes eius advoluta et uberi fletu rigans deae vestigia humumque verrens crinibus suis multiiugis precibus editis veniam postulabat: "Per ego te frugiferam tuam dexteram istam deprecor per laetificas messium caerimonias per tacita secreta cistarum et per famulorum tuorum draconum pinnata curricula et glebae Siculae sulcamina et currum rapacem et terram tenacem et inluminarum Proserpinae nuptiarum demeacula et luminosarum filiae inventionum remeacula et cetera quae silentio tegit Eleusinis Atticae sacrarium, miserandae Psyches animae supplicis tuae subsiste. Inter istam spicarum congeriem patere vel pauculos dies delitescam, quoad deae tantae saeviens ira spatio temporis mitigetur vel certe meae vires diutino labore fessae quietis intervallo leniantur."
 
traduzione
 
?Mentre tutta sollecita Psiche era intenta a questo lavoro sopraggiunse Cerere: 'Oh, povera Psiche' esclam? da lontano. 'Venere ? furibonda con te e ti sta cercando per mare e per terra; vuole ucciderti e con tutta la sua divina potenza grida vendetta. E tu te ne stai qui a occuparti delle mie cose e a tutto pensi fuorch? a porti in salvo.' ?Allora Psiche prostrandosi dinanzi alla dea e bagnando con copiose lacrime i suoi piedi e spazzando con i capelli la terra, cominci? a pregarla in mille modi, a invocarne il soccorso: ?'Ti supplico per questa tua mano dispensatrice di messi, per le gioconde feste della mietitura, per gli inviolabili misteri dei tuoi sacri arredi, per il tuo alato cocchio al quale, per servirti, sono aggiogati serpenti, per i solchi delle campagne di Sicilia, per il carro che ti rap? Proserpina, per la terra avara che te la sottrasse, per la sua discesa agli Inferi a nozze tenebrose, per il suo ritorno alla luce, per ogni altro mistero che il silenzio del tuo santuario, ad Eleusi, custodisce, soccorri Psiche che ti supplica, la sua povera vita. ?'Lascia ch'io mi nasconda fra questi covoni di spighe, per pochi giorni soltanto, finch? non si plachi, col tempo, la collera terribile di una dea cos? potente o almeno fino a quando io non riprenda, con una breve sosta, un po' di forze, sfinita come sono dopo un cos? lungo peregrinare.'
 

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